La XIII circoscrizione di Reggio comprende la metà nord della vallata del Valanidi, nella quale scorre appunto il Valanidi, una delle principali fiumare della regione. La fiumara del Valanidi, a circa 1,5 km dalla sua origine, si divide in due parti, creando una sorta di delta con un "triangolo" di terra asciutta al suo interno, chiamato la Forbice.
Nei pressi del delta, sorge sul mare la frazione di San Gregorio (SanGriòli). Risalendo la vallata immediatamente al di sopra si trova Croce Valanidi con Bovetto, Luppinari e Pernasiti. Più in alto ancora San Giuseppe e Oliveto (U Livitu). Oltrepassato Oliveto, c'è Candico, Rosario Valanidi (a sua volta diviso in Serro Valanidi, Ribbata e Cubba), Trunca, dove si origina la fiumara. All'estremo est, sopra Trunca vi sono i piani di Santa Venere. Tra le contrade che si avvicendano lungo la strada Pendola-S.Venere, ricordiamo la località di Catriga, una piccola contrada nei pressi del paese di Santa Venere di Reggio Calabria (famoso paese aspromontano perché qui, verso la fine degli anni '70 venne ambientato l'omonimo romanzo Il selvaggio di Santa Venere di Saverio Strati). La piccola frazione, Sorge a poca distanza dal Monte S.Demetrio, e deve buona parte della sua fondazione alla famiglia Alati. Ubicata in corrispondenza del bivio S.Venere - Salice di Cataforio, lungo la strada comunale denominata Pendola, che collega la frazione di Armo con il paese di Santa Venere, la piccola comunità di Catriga è composta da quasi un centinaio di persone, distribuite nelle piccole frazioni di: Cacciotta, Biasi, Catriga centro, Catriga vecchia. L'economia locale è fortemente incentrata su agricoltura e pastorizia. Per quanto riguarda l'artigianato, è fortemente presente la produzione di carbone da legna nonché la produzione di manufatti in legno caratteristici del luogo (ricordiamo "ù Coddari" e "ù Croccu", rispettivamente il collare in legno intarsiato per gli ovini ed il caratteristico bastone del pastore). Negli ultimi anni si è assistito ad un graduale impoverimento delle risorse umane, dovuto in massima parte alla migrazione di queste verso altre realtà economicamente più solide. A partire dagli anni '90, quindi, si è verificato un lento quanto inesorabile deflusso di residenti che sono emigrati in città, al nord Italia ed anche all'estero, sulla scorta di quanto accaduto negli anni '50 e '60.
L'edificato si sviluppa principalmente sulla strada che collega tutte queste frazioni l'una con l'altra.
La zona bassa della fiumara è stata adibita, nonostante fosse impossibile per vincoli sovraordinati (vincolo fiumare) a zona industriale, mortificando le già precarie colture di bergamotto, un tempo fiorenti e redditizie. Già da tempo invece, non esiste più la pratica di raccogliere e intrecciare giunchi per farne panieri (panàra) poiché la portata d'acqua si è lentamente ridotta a causa della sottrazione durante il percorso per uso agricolo e per le modificate condizioni climatiche, portando alla scomparsa della specie.